“Non puoi viaggiare su una strada senza essere tu stesso la strada“
Buddha
La prima volta che la vedi, Bangkok ti lascia sconcertato. Non sai se dipende dal jet lag, dall’umidità soffocante, dallo smog, dal traffico che sembra impazzito, dalla calca di persone, dalle baracche che sembrano venir schiacciate dalla maestosità dei grattacieli…
Per il momento soprassiedo… Ho bisogno di lucidità! Sono ancora un po’ frastornata…la persona in viaggio con me è mio marito da nemmeno due giorni e se solo ci guardiamo l’anulare sinistro scoppiamo a ridere figuriamoci a presentarci come moglie e marito! E poi la stanchezza del matrimonio, del rinfresco, del volo, il jet lag…
Siamo ad ottobre e la stagione delle piogge non è ancora terminata per cui afa ed umidità si fanno sentire. E pure parecchio! Ho bisogno di arrivare in hotel, di una doccia e di un pisolino (d’altronde sono le 6.30 del mattino a Bangkok)! Alla città e allo sconcerto iniziale ci penseremo dopo…



E così un po’ rinvigoriti, mappa della città in mano, ci avventuriamo in avanscoperta!
L’impressione avuta appena atterrati non è cambiata ma c’è qualcosa di magico in questa città che indubbiamente nel bene o nel male non lascia indifferenti.
Di certo balza all’occhio il contrasto tra modernità e tradizione: i mezzi di trasporto vanno dai popolari ed economici tuk tuk, veicoli aperti a tre ruote con una capacità di tre passeggeri (che vi consiglio assolutamente di provare!)al trasporto pubblico più moderno di Bangkok, lo Skytrain, un treno sopraelevato, conosciuto come BLS che attraversa tutta la città.
Per quanto riguarda lo shopping, Bangkok è tra le città del mondo più amate dai turisti che cercano destinazioni ideali per fare acquisti. La cosa interessante è che in alternativa, nelle vie della città si trovano mercatini e bancarelle con prodotti tipici, tessuti colorati e gioielli artigianali. La zona della città più “in” per lo shopping moderno è quella di Siam, al centro della città, dove sorgono centri commerciali imponenti: Siam Discovery, Gaysorn Plaza e Siam Paragon. E credetemi: sono davvero grandissimi!!!



La città ci inghiotte letteralmente lasciandoci senza fiato mentre la cortesia delle persone scalda il cuore e conquista.
La spiritualità a Bangkok è palpabile. In mezzo a tanto traffico, smog e grattacieli, colpisce la devozione degli abitanti che quotidianamente praticano rituali spirituali riflettendo il loro impegno e la loro fede. Si tratta di un aspetto che può sembrare in contrasto con la realtà di Bangkok, ma è parte integrante del tessuto sociale e culturale della città.
In particolare, proprio di fronte al Central Word, tra mille luci, traffico e modernità, il mio sguardo viene catturato da un piccolo tempio: è il Santuario di Erawan, uno dei più amati dagli abitanti della città in cui si radunano a pregare ad ogni ora del giorno e della notte, e vi assicuro che è suggestivo anche il solo respirare l’atmosfera quasi mistica che lo avvolge.

Rientriamo in hotel sudati, sfiniti e, ovviamente, con qualche busta (scordatevi le frasi tipiche “non compro niente”, “non mi serve niente” o, ancora meglio, “do solo un’occhiata” perché a Bangkok non funzionano!), mentre il pomeriggio ha ormai ceduto il passo alla sera…
Bangkok e i Seafood Market
Ci prepariamo ad uscire per cena quando dalla reception ci viene messa a disposizione auto ed autista per tutta la serata… la magia dei viaggi di nozze o degli agenti di viaggio in avanscoperta?
Dopo averci accompagnato a prendere un aperitivo, l’autista ci lascia in uno dei famosi ristoranti con annesso mercato del pesce fresco, il Sea Food Market & Restaurant. Si è fatta oramai una certa e i nostri appetiti sono davvero esagerati (e a fine cena scopriremo che ad essere esagerato non è solo l’appetito…). Io sono già stordita dall’aperitivo (no, è la stanchezza!), quando focalizzo che davanti a me non c’è semplicemente un vero e proprio mercato di pesce fresco, è vivo! Lascio la scelta a mio marito…a me fa una certa impressione a dirla tutta! Veniamo accompagnati nella zona “vip” e un brivido mi corre lungo la schiena (sono una persona che in teoria si definisce parsimoniosa, ma la pratica forse andrebbe perfezionata!)… poi guardo mio marito che è letteralmente in un brodo di giuggiole e mi dico “dai, si vive una volta sola”!!!
Una cosa è certa: attenzione ad ordinare vino a Bangkok!!!
Iniziano ad arrivare le portate e… abbiamo ben cinque camerieri a disposizione!!! Una cosa mi è rimasta impressa: un cameriere a testa che ci ha aperto le ostriche, le ha condite e servite una ad una direttamente dal cucchiaio alle nostre bocche… non ho nemmeno osato masticarle! Per amore e per fame si fa di tutto!!! E poi il vino… Ê ovviamente di importazione (australiano per la precisione) e il costo è decisamente alto! Proprio in virtù di quanto dichiarato a proposito del fatto che si vive una volta sola (per cui il costo di una bottiglia di vino bianco a Bangkok non è più un problema), ne ordiniamo una seconda! E ma sì…siamo in viaggio di nozze e ancora ma sì, abbiamo l’autista (ah già…l’autista che ci sta aspettando!).
In sintesi: abbiamo passato una serata come se fossimo Paperon de’ Paperoni! Ma è stata un’esperienza interessante ed esilarante (grazie al vino?) ed il posto è piacevole.
All’uscita ci attende l’autista che, per nulla seccato dall’attesa (non ho la più pallida idea di che ora si sia fatta) ci chiede se ci va di fare un giro della città by night… Siamo “stremati” e l’indomani si inizierà a fare sul serio: ci attende la visita a Damnoen Saduak, il famosissimo mercato galleggiante per cui meglio rientrare in hotel e provare a far pace con il fuso orario!
Damnoen Saduak
Provo ancora imbarazzo ripensando a come è iniziata la giornata… Alle 7.15 siamo stati riportati in vita (perché far uso del verbo “svegliare” trattandosi di due persone in coma profondo è riduttivo!) dagli squilli decisamente troppo insistenti e pure fastidiosi del telefono della camera. Ebbene sì, nel parcheggio dell’hotel c’era l’autobus pieno che attendeva solo noi due per partire alla volta di Damnoen Saduak (e per fortuna che il nostro era l’ultimo hotel con gente da caricare a bordo!).
In cinque minuti siamo fuori dall’hotel (è il mio record personale rimasto imbattuto!!!), saliamo e strisciamo per raggiungere i due sedili liberi quasi in fondo al bus. Dietro di noi un ragazzo ci saluta con un tono di voce molto amichevole e comprensivo…alziamo gli occhiali, ci guardiamo tutti e tre negli occhi e ci capiamo al volo: non siamo i soli ad aver avuto una notte da leoni…
Dopo circa un’ora e mezza di strada, il bus ci lascia nel parcheggio dell’imbarcadero (attenzione perché qui troverete dei tailandesi che vi proporranno foto con la fauna locale e, a buon intenditor…) per salire su una piccola imbarcazione a motore che, attraverso uno dei tanti canali, ci porterà in quello principale dove quotidianamente si svolge uno dei mercati galleggianti più famosi della Thailandia, se non il più famoso in assoluto! Si tratta di un luogo iconico, testimonianza di quanto importanti fossero un tempo questi canali come principali vie di trasporto per merci e persone.
Il canale Khlong Damnoen Saduak fu costruito nel 1866 per ordine del re Rama IV, con l’obiettivo di creare una via d’acqua che collegasse il fiume Mae Klong al fiume Tha Chin, facilitando il commercio e la comunicazione tra le varie province della zona.
Da quel momento, il mercato galleggiante si è sviluppato lungo questo canale per oltre 32 chilometri, tanto che in seguito furono creati diversi mercati galleggianti distribuiti lungo tutto il suo corso, ai quali se ne aggiunsero altri sorti lungo i canali secondari realizzati dalla popolazione. La cosa interessante è che, nonostante siano state create strade e ferrovie e alcuni canali siano stati asfaltati, la gente del posto non ha completamente lasciato andare la vita del canale, anche perché lungo le sponde ci sono vere e proprie aree residenziali.
Ogni giorno il canale di Damnoen Saduak è attraversato da centinaia di piccole barche a remi o a motore sulle quali sono esposti banchi ricchi di spezie, frutta, carne, pesce, artigianato locale e souvenir. Non si tratta solo di uno spettacolo per i turisti, ma di un’occasione per entrare in contatto diretto con la vita locale e le sue tradizioni.
E vi assicuro è davvero affascinante!
Dopo il mercato galleggiante si riparte. Abbiamo in programma ancora due visite prima di pranzo (morirò affamata!): quella alla fabbrica di lavorazione artigianale del Teak, è stata incredibile! Qui sapienti mani incidono e scolpiscono il legno creando vere e proprie opere d’arte di sublime artigianato tailandese ed è qui che vengono creati capolavori, veri e propri pezzi unici (come mobili o altri oggetti di arredamento e non) commissionati ad hoc da tutto il mondo.
E dopo aver fatto tappa al Tempio Nakhon Pathom, dove si trova la più grande Pagoda in Thailandia, finalmente si va a pranzo! Siamo partiti digiuni e la fame, ovviamente, non manca (in realtà il mio stomaco sta letteralmente urlando)! Risaliamo da bravi scolaretti sul bus e ci dirigiamo alla volta di Rose Garden (oggi Sampran Riverside).
Rose Garden
I miei occhi si perdono alla vista di una tale meraviglia mentre mi sembra di essere trasportata in un’altra dimensione. Rose Garden è un complesso eco-culturale a conduzione familiare situato lungo il corso del fiume Tha Chin, che, sebbene sia molto frequentato dai turisti, conserva il fascino della tradizione, di una cultura antica e preziosa che viene tramandata di generazione in generazione. Nello specifico si tratta di un parco, nato come giardino botanico più di cinquant’anni fa, di 75 acri di terreno perfettamente curato con alberi secolari, tappeti erbosi impeccabili, letti di fiori ed un lago al centro su cui si affaccia il ristorante principale.
Ma c’è di più! Qui ci si può immergere nella cultura tailandese a 360° praticando attività che spaziano dalla piantumazione del riso, all’intaglio della frutta per creare rappresentazioni floreali. Si coglie appieno tutta la tradizione, assistendo alle attività di arte e artigianato dalla lavorazione della seta, alle pitture sugli ombrelli, alle pratiche marziali, fino a scoprire le tecniche di coltivazione nelle risaie, danze e cerimonie. E così dopo il pranzo, anche noi assistiamo ad alcuni spettacoli tradizionali. Lo show che inizia ogni pomeriggio, comprende danze Thai, antiche lotte con le spade, Thai boxing, dimostrazioni culinarie…
Ne vale davvero la pena!
Bangkok – un mix incredibile di emozioni e di esperienze intense
Il risveglio è decisamente meno traumatico di quello del giorno precedente! La mattinata inizia con una visita al Palazzo Reale e templi di Bangkok. C’è un’umidità pazzesca ma l’atmosfera di questi siti è talmente surreale ed avvolgente che ci trasporta quasi in un’altra dimensione tanto che quasi non facciamo minimamente caso alle nostre maglie che sono intrise di sudore.




La spiritualità in Thailandia si respira ovunque: anche in mezzo al caos del traffico urbano! Ed è coinvolgente.
Tra le innumerevoli meraviglie che Bangkok ci regala, il tempio del Buddha sdraiato (o reclinato) di Wat Pho ha tracciato un segno indelebile nella mia memoria. Non solo perché viene considerato una delle icone più enigmatiche della Thailandia, simbolo del raggiungimento del Nirvana, ma per l’impatto emotivo che ho sentito esplodere nel petto.
Si tratta di un capolavoro artigianale di ben 46 metri di lunghezza e 15 di altezza interamente ricoperto di foglie d’oro che emana una spiritualità fuori dal comune, un’atmosfera in cui il tempo sembra essersi fermato, un simbolo di pace così potente da lasciare senza fiato… Quell’espressione serena e la postura aggraziata evocano un senso di imperturbabilità e quiete che, soprattutto al giorno d’oggi, sembrano irraggiungibili… Non lo dimenticherò!
In conclusione
“Di certo c’è che in questa nazione troverai migliaia di templi sulla tua strada e anche se non sei buddhista o non credi in Dio, riscoprirai quella parte dell’essere umano fortemente legata alla spiritualità. Perché ti capiterà di osservare i monaci che meditano nei parchi delle città o in riva al mare, vedrai i tassisti controllare che i santini siano tutti sistemati a dovere, osserverai donne di tutte le età immerse nella preghiera. E così potrebbe capitarti di provare quello che ho provato io: sentirti parte di qualcosa di più grande“
Gianluca Gotto
Ed è verità: nonostante il primo impatto non sempre è positivo, in Thailandia, pian piano, ci si sente in pace con sé stessi e con il mondo. In Thailandia non ci si preoccupa mai troppo e l’ansia per il futuro non prevale mai sul presente. La filosofia alla base di ogni individuo è il “vivere Thai”, così come insegna il Buddhismo.
E sapete come va a finire? Di Bangkok ci si innamora perdutamente. Si finisce per amarla così com’è, anche con le sue contraddizioni: riesce sempre in qualche modo a far breccia nel nostro cuore e a lasciarci addosso una strana malinconia ed un’irresistibile voglia di tornare quanto prima…
Domani si parte per Singapore.